giovedì 23 dicembre 2010

BUONE FESTE A TUTTI!

IL NOSTRO PENSIERO VA SOPRATTUTTO A CHI E' COSTRETTO A STARE A CASA LA DOMENICA..DIFFIDATI CON NOI!!

AVANTI VOGHE!AVANTI ULTRAS!

V.F.

domenica 19 dicembre 2010

Voghera - VirtusVerona 2-0

IL TABELLINO DELLA PARTITA

VOGHERA: Bonassi; Paloschi, Vaira, Bandirali, Ansaldo; Speziale, D'Amico, Mercuri (14' st Piazza), Troiano; Farina, Magnoni (44' st Tancredi). All. Donato Troiano.
VIRTUS VECOMP: Bertocca; Peroni, Caurla, N'ze, Boldrini; Santuari (11' st Pauletto), Micheloni, Bortignon (26' st Atsina); Rebecca. Odogwu (14' st Tanasa), Lallo. All. Fresco.
ARBITRO: Tesi di Pistoia.
RETI: pt 31' Speziale, st 42' Magnoni.
NOTE: recupero 1' e 3'. Ammoniti: Paloschi, Londino (dalla panchina), N'ze. Corner: 11-5 per il Voghera.

Ha sbloccato Speziale al 31' del primo tempo , lesto a ribattere in rete una corta respinta di Bertacco su tiro di Farina. Poi gemma di Magnoni nel finale di gara, con sinistro delizioso da posizione defilata a scavalcare l'estremo ospite e pubblico vogherese in visibilio per la prima prodezza del bomber argentino in rossonero, in mezzo tante occasioni e una supremazia evidente dei rossoneri.


CRONACA DEL PRIMO TEMPO

In avvio Voghe subito determinata e decisa a riscattare il ko di mercoledi contro il Mantova. Al 5' viene annullato un gol a D'Amico di testa sugli sviluppi di un calcio piazzato, per un presunto fallo del centrocampista sudamericano.

Passano pochi istanti e Magnoni inizia a saggiare la reattività di Bertacco con un sinistro dai venti metri, contenuto a fatica dal numero uno veneto, che riesce a deviare.

Al 23' si vedono gli ospiti con Rebecca, ma la sua conclusione viene neutralizzata dal portiere rossonero.

Al 27' Speziale dalla destra imbecca bene Magnoni a centro area, che non riesce a controllare e poi a sparare a rete da posizione invitante.

Al 31' Voghe in vantaggio. Farina dalla sinistra impegna Bertocca con un destro insidioso, reso ulteriormente velenoso dal terreno ghiacciato, sul pallone si avventa Speziale che da due passi insacca di destro.

Al 41' Lallo gira in modo fiacco un invito dalla destra di Micheloni e facilita la parata di Bonassi.


CRONACA DEL SECONDO TEMPO

Nella ripresa, c'è ancora una Voghe pimpante. Al 6' altra sventola di Magnoni dai venti metri, con Bertocca che si oppone in tuffo. Nella ripresa gli ospiti si spingono in avanti con maggiore coraggio.

All'11' N'ze di testa su corner impatta bene , ma non riesce ad inquadrare lo specchio.

Al 18' ancora Magnoni in evidenza: botta mancina del bomber argentino che sibila vicina al palo alla destra di Bertocca.

Tra il 23' e il 24' Virtus pericolosa. Prima su punizione dai 30 metri di Micheloni, sventata da Bonassi che devia.

Al 24' la palla gol più ghiotta per i veronesi con Pualetto che da buona posizione sfrutta un eccellente pallone in verticale di Lallo, ma trova l'opposizione di Bonassi, che conserva l'1-0.

Al 35' c'è ancora lavoro per Bertocca (il migliore dei veneti): Farina lavora un buon pallone sulla trequarti e carica il destro ai venti metri, neutralizzato con il piede dal numero uno avversario.

Al 37' secondo gol annullato di giornata per i rossoneri per un sospetto fuorigioco di Farina che di testa aveva indirizzato in rete un preciso suggerimento di Piazza dalla sinistra.

Al 39' ancora Voghe vicina al 2-0. Magnoni dalla sinistra serve Speziale a centro area. L'ex Aquanera controlla e calcia a rete, ma il suo sinistro scheggia la traversa e si perde alto.

Il punto del meritatissimo 2-0 dei rossoneri arriva al 42' con un incontenibile Magnoni. Dopo un triangolo nello stretto, Magnoni si allarga sulla destra col portiere che lo affronta in uscita. Da posizione defilata, difficile per molti, non di certo per lui, inventa un sinistro morbidissimo che va a infilarsi proprio sul palo opposto. Gol da spellarsi le mani per gli applausi. La prima magia del bomber di Reconquista vale il 2-0 e la firma definitiva sul successo che proietta i rossoneri a quota 29 punti al giro di boa di metà campionato. Ora breve sosta in concomitanza con le festività di Natale e Capodanno. Il campionato torna il 5 gennaio, con la Voghe impegnata in casa al cospetto dell'Alzano Cene.

domenica 12 dicembre 2010

Caratese - VOGHERA

CARATESE: Novembre; bonfanti (40' st Gnaziri), Volpini, Placida, Brivio; Fioroni, Storno, Rebuscini, Prandini (32' st Rescio); Bertolini (1' st Buonanno), Dalla Costa. All. Cortelazzi.
VOGHERA: Bonassi; Paloschi, Vaira, Bandirali, Fassina; D'Amico, Mercuri, Piazza; Speziale (33' st Del Chiaro), Troiano (40' st Londino); Farina. All. Cuccunato.
ARBITRO: Lombardi di Brescia.
RETE: 2'st Piazza.
NOTE: recupero 1' e 4'. Corner: 7-6 per la Caratese. Ammoniti: Bonfanti, Volpini, Bandirali, Piazza.

LA CRONACA DELLA PARTITA

CRONACA DEL 1° TEMPO

I padroni di casa di mister Cortelazzi partono aggressivi. All'11 Fiornoni ,da posizione defilata sulla destra, calcia a rete, ma non trova lo specchio.

Stessa sorte al 20' per Rebuscini, che si coordina per la battuta al volo dopo una respinta della difesa rossonera.

Al 32' su corner di Piazza Bandirali incorna di testa, la palla carambola su Troiano e si perde sul fondo. I pericoli per il Voghera arrivano soprattutto dalla corsia di sinistra dei brianzoli, dove Brivio si sovrappone con una certa continuità.

Al 34' un traversone di Bertolini non viene impattato per un soffio da Prandini che si era inserito a centro area, perso dai difensori rossoneri.

Azione in fotocopia al 36' con Brivio che arriva sul fondo e mette in mezzo per Dalla Costa, la cui conclusione risulta debole e non impensierisce Bonassi.

Al 37' Speziale riceve da Fassina su calcio d'angolo e calibra un tiro cross assai velenoso che per poco non sorprende Novembre,costretto ad una presa affannosa indietreggiando verso la propria porta.

Al 46' un ottima trama sulla sinistra tra Troiano e Piazza libera il numero 10 rossonero al cross dal fondo per Farina che non riesce a deviare verso la porta, complice l'opposizione di Placida.

CRONACA DEL 2° TEMPO

In avvio di secondo tempo, la Voghe colpisce. D’Amico ,in percussione verso l'area avversaria, viene atterrato sulla trequarti offensiva. Sul punto di battuta del calcio di punizione si porta Piazza che dai venticinque metri disegna una traiettoria perfetta che va ad insaccarsi proprio sotto l'incrocio dei pali, dove nessun portiere sarebbe riuscito ad arrivare. Una perla di classe purissima che consente alla Voghe di passare in vantaggio dopo una prima frazione di sofferenza.

Al 15' D'Amico scappa sulla destra e confezione un traversone preciso per Mercuri, che di testa spedisce a lato.

Al 18' Farina, anche oggi positivo, imbecca molto bene Speziale decentrato sulla sinistra. All'ingresso in area, l'ex giocatore dell'Aquanera, viene messo giù in maniera evidente da Bonfanti, che probabilmente avrebbe meritato il cartellino rosso per aver interrotto una chiara occasione da gol, ma il direttore di gara si limita ad estrarre l'ammonizione. Piazza prova a bissare la prodezza precedente, ma stavolta, sulla sa strada, c'è la traversa a negargli la gioia della doppietta.

Al 25' Farina conclude in modo fiacco da centro area, ignorando Troiano tutto solo alla sua sinistra.

Al 28' D'Amico di testa prolunga per Troiano che punta Placida e dal limite dell'area ,impegna severamente Novembre, bravo a deviare in tuffo.

Al 30' il Voghera rischia tantissimo. Dalla Costa sulla sinistra effettua un cross insidioso verso il centro dell'area, Fassina allontana in modo sporco proprio sui piedi di Rebuscini che di interno destro, indirizza verso il palo lungo, la palla sarebbe destinata in fondo al sacco, ma un Bonassi in formato super si allunga e con la punta delle dita riesce a mandare in corner. Sul tiro della bandierina, Prandini raccoglie la respinta della difesa rossonera e calcia al volo di sinistro, ma il suo siluro, termina alto di pochissimo.

Al 38' il Voghera potrebbe chiudere la pratica ed evitare qualche minuto di sofferenza. Piazza lancia Farina verso la porta avversaria, l'attaccante ex Renate spara proprio su Novembre, che gli chiude lo specchio in uscita.

Dopo altre due iniziative di Farina (sinistro alto dopo un ottimo dribbling al 39' e conclusione sventata da Novembre al 43') , c'è un ultimo sussulto della Caratese al 48'. Buonanno schiaccia di testa un cross dalla destra di Gnaziri, ma c'è Del Chiaro a respingere l'ultima minaccia della Caratese. Finisce con i giocatori rossoneri in festa sotto il settore che ospitava i fedelissimi giunti da Voghera. Tre vittorie di fila ed entusiasmo alle stelle, la Voghe è pronta alla sfida di mercoledi con la capolista Mantova.


MERCOLEDì TUTTI AL COMUNALE!!


DIFFIDATI PRESENTI!!

lunedì 6 dicembre 2010

Castellana - VOGHERA 1-2

LA CRONACA DELLA PARTITA

L'espulsione di Borgonovi al 30' infonde coraggio alla Voghe, che torna a spingere con decisione e trova il punto del 2-1 ancora con Farina, bravo a deviare in rete un suggerimento di Troiano dalla destra. La presenza del dg Donato Troiano, accanto a Cuccunato in panchina, coincide con la vittoria dei rossoneri e visto il peso che riveste la scaramanzia nel mondo del calcio, è probabile che questa situazione col dg in panchina si ripeta spesso.
CRONACA 1° TEMPO
Il Voghera si vede per primo in avanti con due tentativi di Farina, tra il 9' e il 10'. Il numero 9 rossonero ci prova con una girata mancina che si spegne a lato dopo un corner di Piazza e poi con una conclusione dalla distanza, destinata a uscire a lato, che viene controllata senza patemi da Festa.
Al 18' la Voghe trema: discesa di Olivetti sulla destra e traversone verso il centro, con Bonassi che smanaccia proprio sui piedi dell'accorrente Burzio, il cui tiro a colpo sicuro, centra in pieno Paloschi e poi sorvola la traversa.
Al 26' si concretizza il vantaggio del Voghera. Piazza batte velocemente una punizione sulla trequarti e imbecca alla perfezione Farina, che di esterno destro incrocia benissimo e indirizza sul palo lungo dove Festa non può arrivare.
Al 38' è ancora Farina, rinfrancato dal gol, ad effettuare un tiro cross dalla sinistra su cui si avventa Troiano, che devia fortuitamente verso la porta e scheggia la traversa.

CRONACA 2° TEMPO

L'avvio di ripresa è tutto della Castellana che parte a razzo e la Voghe arranca. Al 1' Avanzini disegna una traiettoria intrisa di veleno su punizione dall'out di destra che si stampa sulla traversa, con Bonassi sorpreso.
Dopo un minuto, altro brivido per i rossoneri, ancora una volta salvati da un legno. Olivetti dalla sinistra serve un un buon pallone per Fornito, che si coordina bene e calcia a rete, ma deve fare i conti con la reattività di Bonassi, abile a distendersi sulla sua destra e a deviare sul palo.
Al 5' i locali protestano per un contatto in area Mercuri-Olivetti, ma l'arbitro opta per la simulazione dell'esterno offensivo della Castellana e gli mostra il cartellino giallo.
Al 14' la supremazia della squadra di Cogliandro nella prima parte della ripresa viene premiata dal gol del pari, che matura su un calcio di punizione piuttosto dubbio. Burzio da posizione molto decentrata sulla sinistra, inventa la parabola vincente, che si insacca all'incrocio dei pali alla sinistra di Bonassi.
Il gol carica ulteriormente i padroni di casa che al 16' spaventano ancora la Voghe. Un'azione travolgente di Napolano sulla sinistra mette in crisi la difesa rossonera, spaccata letteralmente in metà dal laterale della Castellana, che dopo aver superato almeno tre avversari, spara a rete da posizione defilata e costringe Bonassi alla risposta con il piede.
Al 17' tocca a Olivetti cercare la via della rete dai venti metri, ma la sua mira è imprecisa e il pallone si perde alto di qualche metro sopra la traversa.
La Castellana non placa la sua verve offensiva. Al 27' sugli sviluppi di un calcio d'angolo dalla sinistra, Andriani manda alto di testa da ottima posizione.
La svolta della partita per i rossoneri avviene alla mezzora della ripresa. Borgonovi ferma fallosamente Speziale che lo aveva dribblato sull'out di sinistra. L'arbitro estrae il secondo giallo e la Castellana si ritrova in dieci. Questo episodio dà nuova linfa alla Voghe.
Al 33' Troiano va via nell'uno contro uno, converge al centro dalla sinistra e conclude a rete con un destro a girare, sventato molto bene da un grande intervento di Festa.
Al 37' ecco il gol vittoria. Una combinazione tra D'Amico e Troiano libera sul fondo dalla destra Andrea che offre un preciso assist al centro ,dove c'è puntuale Farina che in spaccata spedisce in rete il 2-1 dei rossoneri.
Nel finale la Castellana cerca qualche assalto disperato, ma non punge più, anche per la buona gestione del possesso palla da parte dei rossoneri.

Il ciclo-verità, con cinque gare in quindici giorni, inizia nel migliore dei modi per la squadra di mister Giacomotti. Mercoledi si torna al Parisi,l'avversario di giornata sarà il Trento.


DIFFIDATI CON NOI!

lunedì 29 novembre 2010

Domenica alternativa..old style!

Partita con il Mantova rinviata causa copiosa nevicata..Da segnalare un pullman di Mantovani arrivati comunque a Voghera per salutare la squadra..Per il resto solo tanto bianco..Si decide allora di stare insieme al bar dove, tra i vari giochi, viene organizzato un "torneo" di calcio balilla tra Vecchia Guardia e Voghera Firm..Si vede la differenza tra i tempi, con risultati anche schiaccianti della VG su VF..Bè che dire, un pomeriggio diverso, per stare insieme anche a chi da giovedì non potrà seguire la squadra..

DIFFIDATO NON MOLLARE

venerdì 26 novembre 2010

Libero cittadino? No ULTRAS!

Ci troviamo, a distanza di pochi giorni, a dover esporre altri problemi venutesi a creare dopo il "diverbio" con i giocatori..Come avevamo scritto dopo Voghera-Insubria del 14 Novembre, avevamo contestato alla squadra il menefreghismo nei nostri confronti (anche la settimana prima a Cologno era successa la stessa cosa, dopo 90 minuti a cantare sotto l'acqua), per le "dimenticanze" nei saluti a fine partita e dopo i gol.. Ne era nata una discussione accesa, in cui non erano mancate le parole forti, da parte nostra e da parte di molti giocatori che, invece di capire le rimostranze, ci insultavano..Incredibile..Nel mentre tre carabinieri, alquanto inesperti, avevano chiamato la polizia (per paura di cosa non si sa) che, non sapendo come gestire la cosa, aveva optato per la schedatura di due dei nostri..Tutto sembrava finire lì, in quanto, a situazione tranquilla, forze dell'ordine, giocatori e ultras parlavano e si confrontavano in maniera civile, spiegando ognuno le proprie ragioni..Domenica 21 andiamo a Castiglione delle Stiviere, incazzati, ma decidiamo di cantare e farci sentire..Purtroppo constatiamo subito che la squadra (priva di alcuni giocatori "autosqualificatisi" per giocare contro lo squadrone la domenica dopo) in campo è totalmente assente, nonostante le tante parole al vento della settimana..Sul 2-0 decidiamo di andarcene per l'oscena prestazione, per poi scoprire che la partita finirà con un secco 3-0..Ma ecco che ieri, a 3 giorni dalla partita più sentita, contro il Mantova, arriva la notizia della notifica di 2 DIFFIDE in merito a Voghera-Insubria del 14..Rimaniamo basiti..Le motivazioni sono alquanto "particolari": si parla di tentativo di scavalcamento (?), di aiuto al tentativo di scavalcamento (?) e di ingiurie e spinte alle FdO..Sembra assurdo ma è così..Per un litigio con i giocatori, due dei nostri, due che hanno sempre dato tutto per il Voghera, dovranno stare lontano dagli stadi rispettivamente per 1 e 3 anni..Rabbia, Incredulità, stupore ma tanta solidarietà! E la solidarietà nei loro confronti ed il comportamento tutt'altro che umile della squadra, ci portano a prendere la decisione di disertare il Comunale nella partita in cui ci sarà il maggior pubblico dell'anno..Noi crediamo di meritare il rispetto di tutti, perchè siamo sempre presenti, sempre, non una partita all'anno..E questo pensiero è indirizzato non solo al tifoso occasionale che va allo stadio quando c'è la squadra blasonata, ma anche, e soprattutto, ai giocatori, a quelli che sono scesi in campo domenica scorsa e a quelli che, furbescamente, si sono fatti squalificare per esserci con la capolista..
Per una volta a non esserci siamo noi

MERITATECI!!

DIFFIDATO NON MOLLARE!!

VOGHERA SIAMO NOI!!

Tutti i gruppi della Gradinata

martedì 23 novembre 2010

Bè che dire?!?! 1.3.1.2

La segnalazione ci è stata fatta pervenire in forma strettamente confidenziale. La lettera, partendo da alcuni complimenti per le modalità con cui la nostra attività giornalistica veniva svolta, toccava poi alcuni punti interessanti per le tematiche da sempre affrontate da Rivista Romanista e si concludeva più o meno così: “Comprendo benissimo in quale situazione di abbrutimento culturale e di principi si trovi il nostro Paese e sono peraltro consapevole di quanto sia arduo per i cittadini per bene rischiare in prima persona per provare a cambiare qualcosa. Lei certamente ha questo coraggio e lo dimostra nei suoi articoli. Per comprensibili motivi, non desidero chiarire in questa sede tutte le questioni di cui vorrei parlarle, ma lo farò sicuramente se riterrà di volermi incontrare personalmente”. Così, qualche giorno dopo, il vostro cronista ha ritenuto opportuno incontrare l’autore della missiva, dopo essersi accertato della sua identità e del suo ruolo assolutamente non marginale nell’attività di ordine pubblico con decennale esperienza di comandi allo stadio Olimpico di Roma. Di fronte, nel tavolino del bar scelto per l’incontro, siede un signore di mezza età, graduato della Polizia di Stato, pronto ad aprire il sacco dei suoi segreti, con una sola inevitabile garanzia: l’anonimato. “Se denunciassi tutto con il mio nome e il mio cognome, farei un servizio migliore alla società civile, ma sarei chiamato a render conto di tutti i reati a cui ho assistito negli anni e che per omertà, per non mettere nei guai dei colleghi, non ho denunciato. Il senso del mio incontro con lei oggi, invece, dovrebbe servire unicamente da monito per il prossimo futuro. A Roma è stato da poco nominato questore il dottor Tagliente, la mia speranza è che lui sappia dare una svolta all’attività della sicurezza e dell’ordine pubblico allo stadio Olimpico. C’è molto da lavorare”.

Perché ci ha chiamato?

“Perché sono convinto che un buon poliziotto debba svolgere la sua attività tenendo sempre ben presenti i diritti e il rispetto di ogni cittadino. Purtroppo questo non accade più”.

Da parte dei poliziotti?

“No, principalmente di chi li guida”.

Può spiegarsi meglio?

“Sul vostro giornale avete già trattato il caso Gugliotta. A che cosa crede sia dovuto?”.

Beh, nervi scoperti, impreparazione fisica, tecnica e psicologica, rambismo, abuso di potere. O no?

“Per me molto più semplicemente parliamo di gestione dell’ordine pubblico insensata. Prima magari si chiede ai poliziotti che vanno per strada di far finta di non vedere, di usare buon senso, di chiudere un occhio, poi all’improvviso, magari perché arriva una telefonata allarmata dall’alto, o perché i media fanno pressione, trasmetti l’ordine di arrestare comunque qualcuno da dare in pasto all’opinione pubblica. E puntualmente, pochi minuti dopo, ecco il teppista preso, picchiato e impacchettato. Peccato che sia stato un clamoroso errore”.

Vede molte responsabilità nel caso Gugliotta?

“Io non voglio accusare nessuno, se ci sono responsabilità saranno accertate e i responsabili perseguiti”.

Ritiene dunque che sia principalmente un problema di gestione?

“Il collega che si sente Rambo è una figura frequente nell’amministrazione, ma se il capo che lo comanda è persona equilibrata e corretta, il “Rambo” non potrà far troppi danni. Se invece lo scateni è finita… Se inviti a picchiare quello picchia. Se dici di non scrivere niente nei rapporti quello è stracontento di non scrivere niente”.

E di fronte a qualche deriva di questo tipo, un poliziotto onesto e corretto non potrebbe opporsi o farlo presente ai superiori?

“C’è un meccanismo tale nella strutturazione interna che il denunciante rischierebbe lui un procedimento disciplinare. Ho letto sulla sua rivista l’intervista a Michelangelo Fournier: quando lui parlò di macelleria messicana a Genova in pochi gliel’hanno perdonato nel corpo”.

C’è una parola precisa per tutto questo e si usa nel gergo mafioso: omertà.

“Il nostro sistema non è mafioso, ma il principio è identico. Ci sono pochissime tutele per chi volesse comportarsi secondo la legge”.

Ritiene che la gestione dell’Interno del Ministro Maroni incentivi queste derive?

“Guardi la riforma della smilitarizzazione della Polizia di Stato del 1981 era mossa proprio dal tentativo di riavvicinare la gente all’istituzione. Qui invece mi pare che si vada nella direzione opposta e evidentemente le responsabilità partono sempre dall’alto. Una polizia realmente trasparente non la vuole nessuno. Quel che è successo, ad esempio, con la ragazza marocchina nelle grazie del presidente del Consiglio, e con le varie telefonate da gabinetti e questure varie lo fa capire chiaramente”.

A suo giudizio, l’Arma dei Carabinieri in questo senso garantisce maggior senso civico?

“Il mio parere? Se la Ruby fosse stata fermata dai Carabinieri, di questa storia non si sarebbe mai saputo niente. I carabinieri sanno essere ancora più rigidi nel difendere i propri territori. L’unica certezza è che chi gestisce l’ordine pubblico in realtà cerca semplicemente di portare a termine il proprio compito senza troppi danni. Ma della sicurezza del cittadino non gli importa niente”.

Detta così è un’accusa gravissima.

“È solo il mio pensiero. Nel calcio, ad esempio, le complicità sono diffuse ad ogni livello. Con le società, con i tifosi, con i politici. È un carrozzone che muove molte carriere”.

Ci faccia capire. Che tipo di complicità può esserci tra i gestori dell’ordine pubblico e le tifoserie?

“Mi pare evidente. Un questore dura al massimo un paio d’anni, poi sa di poter puntare alla poltrona di prefetto, in quel periodo deve solo far passare il tempo senza creare troppi danni”.

E quindi si impegnerà per far rispettare l’ordine secondo direttive comuni a tutti i questori.

“Il contrario. Lui deve fare bella figura e non combinare casini. Magari può essere conveniente stringere accordi con i capi ultras, se poi quando finisce la tregua il nuovo questore si trova situazione infuocate chissenefrega. Così finché comandi tu lasci che gli ultrà curino i loro business, a volte chiudi un occhio se qualcuno fa qualche cazzata, gli fai entrare lo striscione a patto che non vi siano insulti contro il Ministro degli Interni, sennò addio carriera, in sostanza riconosci un ruolo ai capitifosi, a volte proteggendo anche chi fa da tramite, come certi imbonitori radiofonici. Addirittura alcuni vengono foraggiati, tanto esistono i fondi per gli informatori che non necessitano di alcuna autorizzazione. Tutto finalizzato al quieto vivere”.

E le denunce che fioccano? E i daspo?

“Ma quelli sono per i pesci piccoli. Per i teppistelli che si fanno beccare come polli. Lo peschi col fumogeno e lo tieni fuori dagli stadi. Ma se un fumogeno lo prendi a un protetto, allora chiudi un occhio, e il sequestro è contro ignoti”.

La legge sugli stadi, insomma, non funziona.

“Fa ridere. Secondo lei uno steward può assumere le funzioni di pubblico ufficiale? Per trenta euro lorde un ragazzotto mandato a svolgere questa funzione in uno stadio secondo lei si mette a perquisire o a far accomodare fuori dai cancelli chi si comporta male? Senza alcuna tutela che hanno i veri pubblici ufficiali? E quindi col rischio che quello che magari hai fatto arrestare ti venga a prendere sotto casa il giorno dopo? Follia pura. Semmai dovrebbero fare come a Milano: lì le i club pagano società private che garantiscono professionalità perfettamente addestrate. Ma allora bisogna pagarli profumatamente. Qui da noi gli si danno quattro soldi. Noi ne abbiamo arrestato uno una volta che ha difeso un sospetto ostacolando l’inseguimento dei poliziotti… Per non dire di quando tra gli steward abbiamo riconosciuto a volte anche personale della Protezione Civile. Ma chi li pagava quelli? Misteri italiani”.

Con le società che compromessi si fanno?

“Le società hanno tutto l’interesse a mantenersi certi rapporti. Così regalano ogni volta centinaia e centinaia di ingressi per ogni partita. Senza considerare le tessere non nominative delle forze dell’ordine che dovrebbero essere accompagnate dal tesserino di riconoscimento e invece servono a far entrare quasi sempre gli amici degli amici”.

Nessuno controlla?

“Quando mai? C’è addirittura un dirigente del commissariato che sta allo stadio ed è costretto a star lì solo per garantire l’ingresso di chi non avrebbe alcun titolo per entrare. In sostanza, si entra allo stadio o con i biglietti omaggio elargiti dalle società, o con i tesserini o senza alcun controllo. In totale, diverse centinaia di ingressi. Tra cui ristoratori, macellai, giornalai, parenti, amici, conoscenti, questuanti, portaborse e via degenerando, tutti amici degli amici. Quando Roma e Lazio vanno bene in campionato sono dolori, le richieste aumentano”.

E dove siedono?

“Ovunque. Non ha mai visto bambini nel settore Autorità, quello destinato, per l’appunto, solo alle autorità? E poi in Tribuna d’onore, in Monte Mario e ovviamente sulle scalette. Si chiede perché le scale delle nostre tribune sono sempre occupate?”.

In Inghilterra sono sempre sgombre…

“Lì la prassi del “Mi fai entrare?” è sconosciuta. È una questione culturale. Da noi il biglietto omaggio è un must. Chi ne beneficia spesso se ne potrebbe permettere decine a pagamento. Ma è molto trendy scroccarlo. E non parliamo dei concerti…”.

Che interesse avrebbero le società di calcio a rinunciare a tanti ingressi a pagamento?

“Intanto i rapporti personali con le istituzioni che poi sanno essere riconoscenti. E poi quando bisogna prendere le decisioni sull’ordine pubblico le società molto spesso hanno delle richieste che poi vengono esaudite, magari sull’orario di inizio. Potere per il potere. Ho visto con i miei occhi dirigenti e politici umiliarsi per avere una maglietta firmata di un giocatore. Alcuni hanno persino accesso al campo”.

Mi viene in mente l’ultima giornata di tre campionati fa, quando la Roma si giocò lo scudetto a Catania e il Catania si giocava la salvezza. Sul campo c’erano centinaia di persone, capi ultras gestivano la sicurezza in curva, i romanisti in campo furono minacciati di morte: dall’inchiesta non uscì niente, il Catania fu multato dopo una rapida inchiesta federale per 15000 euro.

“Perfetta triangolazione di rapporti società, tifosi, istituzioni…”.

Torniamo ai compromessi. Quali sono quelli che riguardano i politici?

“La carriera è interesse di tutti. E si sa che in questo campo le protezioni politiche per fare passi avanti sono fondamentali”.

Possibile che nessuno fa mai carriera per bravura?

“Diciamo in casi molto limitati”.

Anche i mezzi sono sempre più limitati. Una recente inchiesta giornalistica ha svelato che…

“È la nostra triste realtà”.

E la tessera del tifoso?

“Un palliativo buono per gli istituti di credito che è servito solo a mascherare il flop del decreto sugli stadi. Tutti gli esperti di ordine pubblico sanno che è solo una presa in giro”.

Ma Maroni sbandiera il calo degli incidenti.

“Sì, certo, tanto ormai allo stadio non va più nessuno”.

Dal provvedimento della tessera non si torna indietro?

“Finché ci sarà Maroni al ministero no. Si è speso troppo per questo provvedimento. Lei saprà che tutte le società erano contrarie alla tessera, ma sono state sostanzialmente costrette a piegarsi, pena l’agibilità degli stadi”.

Ma l’Olimpico ora è a norma”.

“Ovviamente no. Ma a forza di deroghe si continua a chiudere un occhio”.

Le telecamere che vengono monitorate nella grande sala controllo sopra la Monte Mario coprono bene tutti gli spalti?

“Non proprio ovunque, ma già è un bel passo avanti. Il fatto è che certi servizi sono davvero costosi. Anche il posto di Polizia all’Olimpico è inadeguato. È piccolo, stretto, doveva essere ampliato da tempo, ma poi si sa come vanno queste cose”.

Ci sono celle di sicurezza?

“Due, ma non sono omologate come tali, diciamo che servono per un primo intervento. E se dentro ci stanno quattro-cinque tifosi viene pure a mancare l’aria, non c’è neanche una finestra”.

Torniamo a Roma. Il derby è andato bene.

“Si vede che il questore ha fatto le cose per bene, non consentendo ai tifosi a rischio di poter accedere alla Tribuna Tevere e l‘orario pomeridiano ha favorito la tranquillità. L’anno scorso i presidenti avevano preteso di vendere i biglietti della Tevere”.

È stato un successo del nuovo questore?

“Si vede che ci teneva a dare un segnale forte, anche con l’operatività del daspo immediato. Ne sono stati conferiti nove”.

Alla vigilia sul Messaggero erano uscite notizie riguardo un’informativa giunta alla Digos, su possibili regolamenti di conti interni alla Curva Nord con complicità della tifoseria napoletana.

“Diciamo che sono cose che prima di un derby escono spesso, così se poi gli incidenti accadono si può dire che era stato lanciato l’allarme e se non accadono significa che ha funzionato l’opera di prevenzione”.

Sembra come quei rinvenimenti di armi nei giardini intorno allo stadio o dentro le macchine parcheggiate la notte prima di un big-match.

“Se avvengono dentro le macchine non può esserci dubbio, la macchina a qualcuno deve appartenere, non si scherza su certi dettagli. Se invece il ritrovamento è all’interno di un sacco… qualche dubbio sulla reale provenienza del materiale è lecito…”.

Ma insomma se si volesse mantenere un po’ di ottimismo per il futuro questa intervista non concede molte chances.

“Io spero nel nuovo questore. Ma finché chi si comporta male continua ad avere la certezza che sia intoccabile non si può essere ottimisti”.

Si riferisce a quello che è successo con Gabriele Sandri?

“Quella è stata una brutta storia oltretutto gestita malissimo. Mi pare evidente che il collega non abbia sparato per ammazzare, ma il suo errore è stato grave e i tentativi di copertuna successivi hanno aggravato la condizione dolorosa. Se posso permettermi una valutazione personale, le dico anche che capisco poco il desiderio di vendetta così forte. Non dei parenti, non mi permetterei mai. Ma dei tifosi di tutta Italia. Così non si risolve niente”.

Quanto guadagna un poliziotto?

“Una miseria. Se va bene e fai un po’ di straordinari arrivi ai 1500 euro. Poi ci si stupisce del tasso di suicidio così alto. È anche provato che il turno in quinta crea scompensi fisiologici”.

Che cos’è il turno in quinta?

“I nostri turni sono fatti così: si lavora dalle 19-24, poi il giorno dopo dalle 13 alle 19, poi il giorno dopo dalle 7 alle 13 e poi da mezzanotte alle 7. Si chiama turno in quinta. E determina disequilibri”.

La bella realtà che si vede in fiction tipo “Distretto di polizia” è pura finzione?

“Io vedo solo continue mortificazioni, mogli incazzate, figli che non si vedono mai e turni sempre più lunghi di straordinari per poter incassare qualche euro in più”.

Un’ultima curiosità. La sera dell’assalto alle caserme la ricorda? Che idea se n’è fatta?

“Ricordo bene tutto e non mi abbandona un’idea: che quella sera si è trattato di un attacco premeditato e organizzato politicamente. C’erano gruppi troppo omogenei abilissimi nella guerriglia urbana, con tecniche vere, pronti a gestire situazioni pesantissime, che ad un certo punto sono spariti simultaneamente. E quando noi chiamavano ai piani alti per sapere qualcosa nessuno si faceva trovare al telefono. E i nostri capi che non arrivavano. Troppo strano, tutto troppo strano”.

Ma qualcuno è stato arrestato.

“Qualcuno che è rimasto col cerino in mano. Magari senza capire troppo bene in che cosa era stato coinvolto…”.