lunedì 8 agosto 2011
VERGOGNA!
Triestina - VOGHERA 2-0
TRIESTINA: Viotti; D'Ambrosio, D'Aiello, Izzo, Pezzi; Bariti, Pani (20' st Gissi), Princivalli, Cisotti; De Vena (13' st Lionetti), Godeas (32' st Villanovich). (Durandi, Cecchini, Brosco, Abeam Danso). All. Boskovic
ARBITRO: Ros di Pordenone.
NOTE: recupero 0' e 3'. Corner: 11-6 per la Triestina. Ammoniti: Bandirali e D'Amico
PRIMO TEMPO
Dopo 58 secondi, la Voghe va vicina al clamoroso vantaggio. Speziale dalla sinistra pennella verso il centro dell'area di rigore, dove irrompe Paloschi, che opta per la battuta al volo di collo destro, nei pressi della linea di porta è appostato D'Aiello che ribatte la conclusione non perfetta del laterale rossonero. La palla poi giunge sulla testa di Bandirali che non riesce a dar forza al pallone e facilita la parata di Viotti.
Al 7' Triestina minacciosa in attacco. Su un corner di Pani dalla destra, D'Aiello impatta di testa, ma non inquadra lo specchio per pochi metri.
Al 10' ancora alabardati pericolosi. Dai venti metri, in posizione centrale, Princivalli spara a rete, Forti è attento e devia in corner. Dalla bandierina si porta il solito Pani che indirizza al centro, dove D'Aiello conclude a rete di esterno destro, trovando la replica di Forti che si rifugia in angolo.
La Triestina continua a premere e al 16' sfiora ancora il bersaglio con il suo giocatore più rappresentativo, Denis Godeas, che gira di testa a lato una punizione di Pani dalla destra.
Al 18' un avventuroso tentativo di dribbling di Bandirali in piena area di rigore provoca un grosso brivido per i rossoneri. De Vena, infatti, ruba palla al capitano vogherese e si presenta a tu per tu con Forti: il sinistro del numero 10 triestino si stampa sul palo interno e la Voghe si salva.
Al 23' vantaggio dei padroni di casa sugli sviluppi di una punizione. Godeas calcia a rete, la palla viene rimpallata dalla barriera rossonera e schizza in piena area di rigore, dove il più lesto ad avventarsi è Princivalli che con un preciso pallonetto supera Forti.
Dopo due minuti esatti, con la Voghe ancora frastornata, si materializza il raddoppio alabardato. In questo caso, però, i rossoneri hanno di che recriminare per una posizione più che sospetta di fuorigioco di Denis Godeas, autore del raddoppio. Il centravanti di casa viene innescato da un invito di Bariti dalla destra, viene prima fermato da Forti in uscita, poi sul secondo tentativo, ha vita facile ad insaccare da posizione defilata sulla destra.
Al 34' ancora Godeas sugli scudi. Il numero 9 triestino si inventa un colpo di esterno destro pregevole su assistenza di Cisotti, nella circostanza Forti si supera e alza in corner.
Al 36' Voghe ad un passo dal gol. Paloschi dalla sinistra effettua un cross teso a rientrare, che viene prolungato di testa da Speziale, la palla è destinata all'incrocio dei pali, ma un balzo prodigioso di Viotti nega la gioia del gol ai rossoneri. Sul corner successivo di Speziale, un rimpallo favorisce Farina,che tenta la battuta a rete da posizione decentrata a sinistra, ma trova la sua strada la respinta di Viotti.
SECONDO TEMPO
Nella ripresa, al 4' , Voghera ancora al tiro. Speziale si incunea tra le maglie difensive avversarie, quindi allarga per Troiano sulla sinistra, che scarica all'indietro per l'accorrente Mercuri. Il centrocampista ex Seregno carica il destro dai venti metri, Viotti si oppone in corner.
Al 9' Princivalli lancia Bariti, che dalla destra, arriva davanti a Forti, il suo tiro viene neutralizzato in due tempi dal portiere toscano.
Al 18' sempre Bariti propone un traversone interessante per il neo entrato Lionetti, perso dalla difesa rossonera. Il colpo di testa dell'attaccante triestino finisce sulla traversa, a Forti battuto.
Al 25' è ancora Lionetti a spaventare il Voghera. Dopo un liscio di Bandirali, si gira in area e conclude a lato di poco.
L'ultima emozione al pubblico del “Rocco” la procura il Voghera. Troiano dalla sinistra scodella al centro per l'inserimento di Bandirali, che di testa spedisce alto di un soffio.
Finisce cosi l'avventura in Tim Cup dei rossoneri, che ora potranno concentrarsi e prepararsi in vista dell'inizio del campionato, previsto per il prossimo 4 settembre. Resta comunque l'orgoglio e la soddisfazione di essersi confrontati con una realtà prestigiosa, in uno stadio maestoso, anche se semivuoto per l'appuntamento odierno.
Alessandro QUAGLINI
giovedì 4 agosto 2011
Triestina - VOGHERA
lunedì 1 agosto 2011
TIM CUP: Triestina - VOGHERA
Rivogliamo la nostra Domenica!
In Italia il calcio ha smesso di emozionare da un pezzo. Emulo di una politica, altrettanto sciatta, della quale è palese metafora. Il sistema pallonaro del Belpaese viaggia a rilento, trainato dalla mediocre gestione di un eterno e sterile presente.
Latita la volontà (capacità?) di proiettarlo verso il futuro. Non ci sono stelle polari da inseguire, nè orizzonti dove dirigere lo sguardo della mente. Tutto è teso alla preservazione dello status quo, alla tutela degli interessi di pochi a scapito dei desideri di molti. Una deriva che innesca disincanto, indifferenza e diserzione.
Nessuno è più capace di vendere sogni. Eppure i sogni sono la materia prima di cui si cibano i tifosi, veri protagonisti di questo magnifico sport. I vertici federali mostrano un minimalismo decisionale mirato a conservare le poltrone: una palla al piede che impedisce di mettersi davvero in gioco, pena il rischio di perderle.
Le due Leghe hanno ormai svenduto alle pay tv la passione della gente, trasformando il calcio in uno spezzatino disgustosamente indigesto a queste latitudini. A livello di club, infine, troppe volte si è dovuto assistere al succedersi di presidenze e dirigenze opache, in mano a figure improbabili e perciò inabili a trainare la passione che (ancora e nonostante tutto) alimenta falangi di tifosi perdutamente innamorati.
Il fatto è che il calcio è governato da dirigenti (anagraficamente e biologicamente) vecchi. Il problema di rigenerarsi per provare a rinnovare il prodotto che insistono a voler dirigere, nemmeno li sfiora. La stracca abitudinarietà li ha resi incapaci di affrontare i percorsi necessari per frantumare schemi ormai ingessati e dare vita a modelli di riferimento più consoni.
I giovani, poi, dove sono finiti? Evaporati dagli spalti, dove l’età media degli spettatori non fa che salire. Come è vecchio il manico, altrettanto lo sta diventando il pubblico dentro gli stadi. Per tornare ad attrarre chi dovrebbe alimentare il futuro prossimo venturo di questo sport occorre uno scatto di fantasia, ma nessuno pare in grado oggi di produrlo.
L’assenza cronica di iniziative e la gestione strascicata del derelitto presente stanno finendo per portare il football nostrano, tra uno spezzatino e l’altro, verso il definitivo inaridimento. Proseguendo su questa strada, rischiano di essere fagocitati anche gli ultimi flebili ardori.
Non è questo il calcio che vorremmo né quello che abbiamo sognato. Sembra di assistere a una mediocre e scalcagnata fiction, prigioniera dell’intrinseco dilettantismo di protagonisti per niente all’altezza.
Si cerca allora rifugio nella nostalgia. Ripiegarsi su un passato che non può tornare si traduce, in molti casi, in una scelta peggiore del male dal quale si cerca di fuggire. A meno che non diventi la molla per rimettersi e rimettere tutto in discussione.
Articolo tratto da calciopress.net a firma Sergio Mutolo