lunedì 8 agosto 2011

VERGOGNA!

VERGOGNA!
E' l'unica cosa che ci sentiamo di dire dopo la trasferta di ieri a Trieste. Si giocava la TIM CUP contro una squadra professionistica e per noi, abituati ormai da anni a palcoscenici dilettantistici, si trattava di una trasferta affascinante, nonostante la distanza e la data, che sicuramente non erano agevoli. Ma nonostante tutto ci volevamo essere e credevamo anche nel passaggio del turno. Ad ogni modo arriviamo allo stadio attorno alle 17, quindi con largo anticipo rispetto al fischio di inizio, fissato per le 18. Appena parcheggiato ci dirigiamo verso la biglietteria ma ci viene detto che quella è adibita esclusivamente al ritiro degli accrediti e che l'unico botteghino disponibile è dall'altra parte dello stadio, in prossimità della curva Furlan. Decidiamo di raccogliere i soldi e mandare uno di noi per fare i biglietti. Dopo una ventina di minuti ritorna dicendo che, oltre a servire il documento (purtroppo o per fortuna non siamo abituati a queste trafile assurde per una partita di calcio, venendo dai dilettanti), dobbiamo andare uno ad uno a fare il biglietto. E sono già le 17.30. Dopo aver parlato con gli steward (ma che lavoro è?) riusciamo a trovare una soluzione e così raccogliamo di nuovo i soldi con i documenti e un ragazzo di noi si avvia con lo steward a fare i biglietti. E qua inizia il surreale. Ci viene detto che ci sono solo due botteghini aperti, con una fila di decine di persone. Il tempo passa. Anche molti triestini sono costretti ad andare dall'altra parte dello stadio per fare il biglietto e cominciano a volare i primi insulti a steward, polizia ed inservienti vari. Sono le 18, la fila è ancora lunga. La partita inizia. Possiamo solo ascoltare le urla della gente già dentro ed intuire cosa sta succedendo. Chiediamo di poter essere controllati e perquisiti per velocizzare il tutto, nell'attesa dei biglietti. Vengono controllati gli striscioni e, altra sorpresa, ci viene vietato di introdurli (anche quelli sotto 1,5 mt di lunghezza). A questo punto non abbiamo più parole. Il nervosismo aumenta e, quando finalmente alle ore 19 riusciamo a passare i tornelli, la voglia di entrare è poca, vorremmo andarcene, ma decidiamo di seguire gli ultimi 40' e far comunque vedere che, nonostante tutto quello che abbiamo passato, ci siamo. Qualche coro per i diffidati e contro la tessera (per noi non esiste il problema in quanto in serie D non necessaria, ma dopo ieri siamo ancora più solidali con tutti i gruppi ultras costretti a lottare contro queste assurde leggi), un applauso ai Triestini quando viene intonato un coro per Stefano Furlan e niente di più. Neanche il tempo di entrare che la partita finisce. Usciamo dal bellissimo stadio N.Rocco (per noi abituati ai pollai della serie D è un'emozione poter entrare in uno stadio così) e ripartiamo verso Voghera.
Che dire?! VERGOGNA! 1000 KM per vedere 40 minuti di partita senza i nostri striscioni.
Se questo è il modo per riportare i tifosi allo stadio, se questo è il vostro modo di gestire la sicurezza e l'ordine, se questo è il vostro rispetto per dei tifosi che, nonostante la distanza e la data, si sobbarcano Km e costi elevati pur di esserci, bè se questi siete voi, noi saremo sempre dalla parte opposta e lotteremo sempre contro chi sta cercando da anni di uccidere il calcio!
Il calcio è dei tifosi! Non ci avrete mai come volete voi!

NO ALLA TESSERA!
DIFFIDATI CON NOI!

I Gruppi della Gradinata Nord Voghera


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